Anche quest’anno prende il via l’ VIII edizione della rassegna musicale “Concerto di Primavera”, organizzata dall’Associazione Culturale “Arcadia” che, sulla scia dei consensi ottenuti nelle passate edizioni, si colloca tra gli eventi culturali di più ampio respiro presenti nel panorama del nostro paese. Tale manifestazione nasce dall’idea di valorizzare non solo le qualità e le attitudini artistiche dei musicisti che vi prendono parte, ma anche di creare serate musicali che favoriscano la promozione culturale e turistica del nostro territorio.

Le altre composizioni che
ascolteremo nel corso della serata sono tratte da Scherzi e Canzoni – Parma 1622 di
Biagio Marini (1597-1665) virtuoso del violino e compositore di spicco della
prima metà del Seicento italiano. “Scherzi e Canzonette a una, due e tre
voci”, opera pubblicata a Parma nel 1622, è da considerare come
testimonianza del passaggio da parte dell’autore, nativo di Brescia, nella
città ducale dove prestò servizio dal 1° febbr. 1621 sino all’aprile 1623 come «musico e sonator
di violino». Nel corso dell’esecuzione sentiremo come l’intento del compositore
vuole essere un’assoluta naturalezza del canto, la cui linea melodica, sebbene
strofica, ha il pregio di descrivere con grande efficacia le immagini del testo
poetico. L’argomento prevalente di ogni Scherzo e ogni Canzonetta è quello
amoroso, ma le suggestioni naturalistiche del testo sono numerosissime nel
corso dell’ opera così come è dimostrato dal titolo dei brani scelti “Invita la
sua donna alle delitie della campagna” e “Le rugiade” . La serata si conclude
con l’esecuzione di “Varizioni Super Folias” composte dal M° Fabio Anti,
artista poliedrico (Organista, Clavicembalista, Tenore, Controtenore, Direttore
di Coro, Flautista dolce, Traverso) e costruttore di strumenti musicali
medievali.
La seconda serata di questa
edizione vede in scena tre giovani artisti
Fabrizio Aiello all’arpa, Valeria Zaurino al flauto traverso e Ivana
Astrid Zaurino soprano. In un primo momento saremo affascinati dal suggestivo
connubio tra due strumenti che hanno attraversato la storia della musica; il
duo flauto traverso e arpa rievoca alla mente arcaici splendori per poi
proiettarsi al futuro con un variegato repertorio originale e denso di fascino
e colore. Dunque, dalle affascinanti armonie di sapore arcaicheggiante delle Two
Medieval dances di Michael Amorosi, compositore italo-americano nato
nel 1918, in
cui flauto e arpa dialogano allo stesso livello scambiandosi motivi e ritmi
passeremo ad un delizioso pezzo di Giuseppe Alessandrini Une fleur, scritto in
occasione della nascita di una nipotina. A seguire, questo magnifico duo ci delizierà con l’esecuzione di Entr’acte,
un brano accattivante e suggestivo, che
presenta figurazioni iniziali molto veloci che rasentano l’aleatorietà e si
risolvono in particolari suggestioni sonore; il tutto incorniciato da un tema
molto intenso dove il flauto emerge con la sua vena melodica. In Algues
di Bernard Andrés, compositore francese, le sonorità di entrambi gli
strumenti vengono impiegate per riprodurre il fluire del mare, così come
suggerito dalla traduzione in italiano del titolo dell’opera “alghe”.
All'ambiente francese appartengono anche le Cinq
nuances del compositore, poeta e drammaturgo Marc Berthomieu, da cui è
tratto Pathetico, componimento in cui si evidenzia la cantabilità
della melodia.
Nella seconda parte della serata,
invece, saremo affascinati dal duo arpa e voce; un’unione perfetta dove il
suono melodioso dell’arpa sottolinea ed esalta la bellezza della voce del
soprano. Il primo brano è l’Ave Maria di Gounod, la quale è una delle più famose
composizioni sul testo in lingua latina della preghiera alla Vergine. Scritta
dal compositore francese Charles Gounod nel 1859, è costituita da una melodia
sovrapposta al Preludio No. 1 in do maggiore del I Libro del Clavicembalo Ben Temperato composto da J.S. Bach. A seguire, O mio babbino caro,
un'aria dell'opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini; è cantata dal personaggio
di Lauretta, che si rivolge al padre Gianni Schicchi, quando lo scontro tra
questi e la famiglia Donati giunge a un punto tale da mettere a rischio la sua
storia d'amore con Rinuccio Donati. Infine ascolteremo, Vaga luna che inargenti,
un’arietta di Vincenzo Bellini composta
secondo lo stile del belcanto. Concluderà la serata un ultimo brano “Eccomi
in lieta veste. Oh quante volte! Oh quante!” , un’aria tratta dai Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini
in cui i tre musicisti si esibiranno insieme.
Sede della manifestazione
continuano ad essere gli splendidi locali del Museo Civico della Paleontologia
e dell’Uomo di Lizzano, ospitato nelle sale dell'ex Palazzo Majorano, un bene architettonico che rientra
nel patrimonio storico della Città di Lizzano.
Dott.ssa Epifani Selenia
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